
Il ruolo della pittura per Paolo Cipriani è sempre stato quello di farmaco; di terapia, in grado di alleviare dalle sofferenze. Se infatti attraverso l’arte è possibile comunicare i risultati di una ricerca interiore prolungatasi anche per anni, ciò avviene esclusivamente grazie all’espressione artistica dei pensieri, delle esperienze e delle emozioni. Una manifestazione spontanea e primordiale, questa, che rimanda ai graffiti primitivi, e che, rendendo le proiezioni interiori proiezioni esteriori, riesce a comunicare in maniera diretta, immediata e spontanea, come invece le parole non sempre riescono a fare.
Pittura su carta 70 W x 50 H – China, uovo, vino, 1992


Opera utilizzata per la copertina del libro di Patrick Lowie