La zona di comfort esiste, ma non è un luogo. È uno stato mentale, uno spazio interiore dove ci sentiamo protetti, al riparo dalle sfide e dalle incognite. È fatta di abitudini, di gesti ripetuti, di certezze che ci rassicurano. Qui l’ansia è bassa, il rischio è minimo, e tutto sembra sotto controllo. È una condizione di equilibrio… ma anche di immobilità.

Eppure, fuori da questo cerchio non c’è solo paura. C’è anche vita. C’è movimento, scoperta, apprendimento.

Uscire dalla zona di comfort non significa rinunciare al benessere, ma espanderlo.

Significa accettare l’incertezza come parte del viaggio, e riconoscere che anche il disagio può essere fertile. La vera evoluzione non nasce dalla fuga, ma dalla consapevolezza. A volte restare è necessario. Altre volte, esplorare è inevitabile. In entrambi i casi, si può stare bene. Il cerchio non è una gabbia: è un punto di partenza. E noi possiamo decidere se camminarci dentro, ai margini, o oltre.

Dentro e Fuori dal Cerchio

Zona di comfort (dentro il cerchio)

  • Qui tutto è familiare: il rischio è minimo, la mente è tranquilla.

Zona di espansione (fuori dal cerchio)

  • Oltre il confine c’è l’apprendimento, la scoperta, la possibilità di evolvere.

Scrivere, tagliare, incollare, tracciare: ogni gesto creativo è una porta. Puoi esplorare il tuo paesaggio interiore, lasciando che ogni segno riveli una verità.

Questo cerchio è uno specchio gentile. Le cose che ti fanno stare bene possono accompagnarti anche fuori, mentre insegui ciò che desideri. Quelle che ti fanno stare male? Possono diventare segnali preziosi, non ostacoli.

Ogni passo fuori dal cerchio è un atto di fiducia. Ogni ritorno dentro è un atto di cura.
La vera evoluzione è nel movimento tra i due.

Non è un esercizio da completare, ma uno spazio da esplorare.
E possiamo farlo insieme.

Arteterapia con Paolo


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