Non sono mai stato un amante delle routine. Mi sembrano gabbie, schemi rigidi che non lasciano spazio al sentire del momento. Eppure, c’è una pratica che per me è imprescindibile: applicare il testosterone appena mi sveglio. È il mio primo gesto consapevole della giornata.
Ho conosciuto recentemente altre persone con la mia stessa condizione genetica*, alcuni lo applicano in momenti diversi della giornata, altri preferiscono il metodo del rilascio lento ogni tre mesi. Io invece ho scelto questa modalità quotidiana, semplice e diretta. È l’unica vera routine che riconosco.
Tutto il resto cambia. I gesti che seguono dipendono da come mi sento, da cosa ho in programma, da dove mi trovo. Per questo non li chiamo routine, ma rituali. I rituali hanno una qualità diversa: sono flessibili, intuitivi, profondi. Sono il mio modo di prendermi cura di me stesso e di entrare in contatto con ciò che mi abita.
Non solo nella mia vita personale, uso i rituali anche nei miei laboratori di Arteterapia. Ecco alcuni dei miei preferiti.

🎶 Rituale sonoro
Nel pomeriggio o alla sera, mi concedo uno spazio di ascolto: musica, suoni, strumenti. È un momento di quiete, di centratura. Il suono mi riporta al presente, mi aiuta a sciogliere le tensioni e a ritrovare il mio asse interiore.
📓 Rituale del taccuino
Ne ho diversi, ognuno con una funzione specifica:
• Il taccuino delle matite, per il disegno libero
• Quello degli acquerelli, per esplorare il colore
• Il taccuino del collage, per comporre e decostruire
Ogni taccuino è uno spazio sperimentale, un laboratorio portatile dove approfondisco temi e sensazioni.
✍️ Rituale delle parole libere
Scrivo seguendo un tema, lasciando che emerga una parola chiave. A volte diventa poesia, altre volte un segno grafico. È un modo per dare forma al pensiero, per ascoltare la voce che mi parla da dentro.
🕺 Rituale del movimento
Non è solo danza. Può essere una camminata, esercizi fisici, stretching. È il mio modo di scaricare il peso della giornata, di liberare il corpo e alleggerire la mente.
Questi rituali – e molti altri – sono diventati i pilastri delle mie impronte espressive®. Sono parte del metodo che ho strutturato per aiutare le persone a riconnettersi con la propria parte più intima e profonda. Non servono regole rigide, ma ascolto, presenza e libertà.
Ogni rituale che ho condiviso può essere adattato e utilizzato nei miei laboratori di Arteterapia. Non tutti si prestano a ogni contesto: alcuni è meglio lasciarli da parte, altri invece diventano veri e propri amplificatori dell’esperienza. L’importante è riconoscere che ogni attività ha il potenziale di aprire uno spazio di ascolto, di trasformazione, di contatto con ciò che spesso resta nell’ombra.
Questi rituali non sono formule magiche, ma strumenti vivi, che possono aiutarti a illuminare parti di te che chiedono attenzione. Se in questo momento della tua vita senti il bisogno di esplorare, di alleggerire, di ritrovarti, forse uno di questi gesti può diventare il tuo punto di partenza.
Perché il vero cambiamento non nasce dalla perfezione, ma dalla presenza. E ogni rituale è un invito a esserci, davvero.
Tu hai dei rituali che ti aiutano a ritrovarti?
Scopri di più da Paolo Cipriani Arteterapeuta
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