Quali grandi eventi storici ricorda?

Conservo nella memoria eventi storici, sia esterni che interni. In entrambi i casi, ci sono momenti che si imprimono con forza, quasi indelebili. Il nostro cervello tende a trattenere con particolare facilità gli eventi ad alto impatto emotivo, soprattutto quelli legati alla paura: quest’ultima si radica nella mente con una tenacia spesso maggiore rispetto alla gioia o alla felicità.

Uno degli episodi esterni che ricordo con estrema nitidezza è l’11 settembre 2001. Ricordo esattamente dove mi trovavo, con chi ero, come ero vestito. Ricordo i profumi, l’ambiente, e soprattutto l’emozione che mi attraversava in quel momento. È come se il tempo si fosse cristallizzato.

Un altro ricordo, questa volta interno, risale al 1994, durante un trasloco importante. Un viaggio in macchina da Bruxelles a Pescara. Ricordo ogni dettaglio: cosa ho mangiato, le tappe, le sensazioni lungo il tragitto. All’arrivo, mi fu comunicata una notizia dolorosa: un lutto in famiglia. Anche in questo caso, la memoria ha registrato tutto con precisione, come se il dolore avesse inciso ogni dettaglio nella mia coscienza.

La mente umana ha questa capacità: memorizza con facilità ciò che ci tocca profondamente, che sia vissuto in prima persona o indirettamente, soprattutto se accompagnato da angoscia, paura o tristezza.

L’arteterapia e il tempo presente

L’arteterapia non si occupa di elaborare traumi in senso clinico, ma lavora nel qui e ora. Si concentra su ciò che emerge nel presente: emozioni, pensieri, eventi recenti. Anche gli aspetti meno piacevoli trovano spazio, ma sempre a partire da ciò che è vivo oggi.

Non si va a scavare nel passato in modo diretto o analitico. Tuttavia, attraverso il segno grafico, la forma, il gesto creativo, possono affiorare memorie, immagini, sensazioni che raccontano chi siamo oggi. E in quel racconto, a volte, si riflette anche ciò che è stato.


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