
Amo i cimiteri, sin dai tempi in cui vivevo a Bruxelles, andavo spesso, per leggere, pensare o non pensare, osservare, le tombe maestose sculture a cielo aperto, sopratutto a Parigi, come ad esempio il Montparnasse con tombe dei più grandi poeti e artisti ad esempio Baudelaire, cimiteri ampi e a volte innevati. Ad ogni viaggio è la mia tappa fissa, più di un museo, più di di una passeggiata. Mi lascio ispirare a un disegno, alle parole, mi lascio trasportare dal silenzio e passeggiare per i viali su pendii di collina guardando i cipressi che s’innalzano verso il cielo.
La maestosità di questo albero mi fa pensare a un pennello, che dipinge il cielo: le emozioni tristi vengono sfumate dal tocco dell’artista, sotto il cielo maestoso. Guardandoli tutti insieme sembrano dita di una mano, che vogliono toccare il cielo, il cipresso è il simbolo dei cimiteri, le loro radici entrano verticali nel cuore della terra, così facendo non alzano le tombe, non disturbano la quiete dei non viventi.
Le radici entrano nella profondità della terra, dando la sensazione del radicamento, della concretezza della nostra vita terrena rispetto alla cima che s’innalza verso il cielo liberando l’anima verso la vita eterna.

Quando passeggi tra di loro senti forte l’odore dell’olio essenziale e del suo profumo. La sua essenza si usa per diversi aspetti: olistici, curativi e meditativi. Infatti l’olio essenziale aiuta il trapasso dalla terra al cielo, dalla vita alla morte, aiuta l’anima a lasciare la casa, il corpo, per raggiungere gli strati più alti della vita eterna. L’olio essenziale di cupressus sempervirens Ha molti benefici, aiuta la concentrazione, affievolisce l’ansia, allevia il pianto incontrollato, rafforza l’autostima, si usa per i reumatismi, le vene varicose, tosse, aiuta alla socializzazione, insomma una serie di caratteristiche per l’amor proprio. Ecco quindi l’albero oltre alla praticità delle sue radici ha scopi meditativi per rilassare l’anima del defunto e chi lo accompagna.
Il cimitero più bello che ho visitato si trova a Rabat, Marocco, tombe bianche, senza cipressi ne croci, qualche sasso uno sopra l’altro, in collina che affaccia sull’oceano atlantico al tramonto è molto suggestivo, il tiepido vento del mare che accarezza i defunti.
Amen

Disegno Paolo Cipriani ispirato dal cimitero di Trespiano, Firenze.
La foto è il cimitero di Rabat, Marocco
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