Sedersi, guardare, annusare il panorama.

Questo viaggio è nato da una piccola passeggiata nei boschi in Abruzzo dove mi chiedevo se davvero da solo stavo bene o se era solo un’illusione. Il suono del bosco
Dalla notte al giorno ho preparato lo zaino per passare qualche notte nei boschi, vincere la paura del silenzio, partendo per il sentiero La via degli dei, Bologna Firenze a piedi, 120 km immerso nei boschi. Ho deciso senza pensare, l’unica cosa che mi sono detto, se ho paura, se ho tensione torno indietro perché non devo dimostrare niente a nessuno, ma voglio solo capire se da solo o con gli altri ci sto bene.

Il suono del calpestio delle foglie, tra me e Paolo, un incontro pazzesco nei boschi. Un cammino pazzesco fatto di armonia tra me e la natura ma anche tanta paura, timore. Il timore lo aggiravo con dei mantra che mi ripetevo per diversi minuti, Sono Paolo e sono grintoso, sono Paolo e sono sereno, sono Paolo è sono un tutt’uno con la natura. Ed altri Mantra che rafforzavano la volontà a continuare questo viaggio pazzesco. Le sensazioni di stare da solo con la natura giorno dopo giorno si rafforzavano, entravo sempre di più in simbiosi con quello che mi circondava. Spesso mi sentivo osservato e con la coda dell’occhio vedevo muovere qualcosa. Mi fermavo a osservare a ascoltare. Quella sensazione di solitudine svaniva. Non ero solo ma ero solo.
Un cammino da solo sulle vette dell’Appennino porta a bellissimi pensieri, alcuni momenti sono stati difficili, ma ho saputo superare ogni singolo dubbio o incertezza.
Il sentiero a volte ti propone scelte da fare, la via semplice o quella più difficile, essendo da solo per non avventurarmi in strade che mi mettevano difficoltà, ho scelto la via del buon senso.
Superare i propri limiti camminando giorno per giorno da solo senza incontrare nessuno fino in Toscana. Camminare su un’antica strada romana 187 a.c., (sti romani)

Scavallato il passo della futa, il vento forte portava odore di mediterraneo, di mare. Ogni tanto qualche persona, a piedi o in bici anche loro da Bologna, una chiacchiera e via a un passo spedito, un passo che non credevo di avere. La mente leggera, vuota, mi ha aiutato a portare uno zaino pesante, esageratamente pesante, 12 kg di vestiti, cibo e acqua. Anche questa è un’esperienza, portarsi addosso il peso della certezza, e di affidarsi emotivamente alla sicurezza del cibo o di un indumento in più. Appoggiare sulle spalle tutto quello che mi era più comune e conosciuto. (L’oggetto transizionale di Winnicot. )
Questo bagno di bosco mi ha portato a tante consapevolezze nuove anzi direi ho spolverato quello che era sepolto nella polvere della paura. Riuscire non solo a stare bene con me stesso, e ridere, farsi foto tra un albero e un altro, ma anche riuscire a comunicare con persone sconosciute di passaggio, come se fossero vecchi amici.

Vedere Firenze da lontano è stata un’emozione unica, piangere e ridere insieme, ridevo per la felicità e piangevo per il pensiero INIZIALE pensavo di non farcela, ma oggi con il senno di poi posso dire che è stata una passeggiata soft. Le emozioni non vanno trattenute anzi vanno vissute.
È stata la migliore esperienza in solitaria della mia vita fino ad oggi, non finisce qui. Pronto per un nuovo cammino.

Nonostante sapevo che i km erano molti ho intrapreso questo cammino ma in realtà lo puoi dividere in infinite tappe
Il racconto continuerà in un altro post, l’emozione legata alla giornata trascorsa alla tappa, e sopratutto dettagli del cammino, molti blog parlano di distanze esagerate, ma non è vero puoi fare 5 km al giorno se vuoi.
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