La via degli dei (tappe)

È stata la migliore esperienza in solitaria della mia vita fino ad oggi e non finisce qui.

Pronto per un nuovo cammino.

Ho deciso di fare questo cammino il 31 ottobre 2020 e il 2 Novembre dello stesso anno ero già a Bologna con il mio zaino carico anche di cose inutili. Sono subito andato al punto di partenza dove ho preso la credenziale e la mappa del percorso. La mappa è fondamentale quando ci si avventura in montagna. Molto utile anche l’ applicazione per telefono tramite la quale si possono trovare informazioni utili su alberghi, ristoranti ed altro.
Ho suddiviso questo mio primo cammino in sette comodi giorni a piedi. C’è chi lo fa in 4 giorni,chi in tenda o in bed and breakfast, chi in altro modo ancora. Lo si può fare a piedi, in mountain bike o a cavallo. Insomma nella libertà più assoluta.
Molti blog che ho consultato prima di partire parlavano di tratte da 30/35 km, ma non è vero. Si possono fare anche 5 km al giorno, certo è per dire che non si è limitati dagli spostamenti lunghi. Naturalmente dipende dal periodo in cui si decide di partire. Nel mio caso, a novembre iniziato, molti ostelli avevano già chiuso, quindi la difficoltà nel trovare alloggio è stata un pochino più complessa, ma non impossibile.

Bologna – Monte Adone circa 25 km.

Sono partito da Bologna alle 6.30 del mattino attraversando i portici fino a San luca. Ero carico e curioso. Dopo il primo tratto in salita, ci sono la discesa e la pianura per almeno 15 km, poi una bella passeggiata e poi ancora si risale verso Brento (monte Adone). Qui ho pernottato. 28 km in solitaria, a ogni angolo e deviazione pensavo di essere arrivato…lo zaino pesantissimo con molte cose da mangiare: mandorle, formaggio e tanto altro… potevo sfamare il bosco intero! Portavo anche vestiti ingombranti. Mi sentivo nervoso, quasi impaurito, spaesato.

Bologna verso San Luca

Monte Adone – Monzuno – 10 km

Ho deciso di fare una tratta breve partendo un pochino più tardi e, considerando che fa buio presto, non volevo arrivare oltre le 14.30. Questa cosa me la sono imposta per tutte le tappe. Gli imprevisti ci sono sempre, e l’idea di restare al buio non mi faceva stare tranquillo. Avevo le torce, ma non è la stessa cosa. Questo tratto prevedeva la salita al Monte Adone che non ho fatto per due motivi:
il primo è che c’era molta nebbia e sarei salito per non vedere nulla ed il secondo è che
salire è impegnativo al punto tale da incontrare dei tratti a strapiombo da superare con le corde e da solo non me la sono sentita.
Quindi sono passato da sotto, ma purtroppo quasi tutto il percorso è su asfalto. Ci ho messo pochissimo ad arrivare a Monzuno, tre ore circa. In ogni caso avevo comunque deciso di fermarmi per spedire un pacco a casa con cose superflue in modo da alleggerire lo zaino. Due chili e mezzo di zavorra in meno.

Wow che figata! Leggero come una piuma.


Ora so che bisogna pesare tutto se si pensa di fare un cammino del genere.
Passeggiare su strada, tra le macchine e l’asfalto, mi ha innervosito perchè si cammina male sul pavimento duro.

E poi indossavo la mantella per farmi vedere dai cacciatori… non volevo essere la loro cena.

Monzuno – Madonna dei Fornelli 10 km

Questa tappa è stata fantastica! Tutto bosco tra salite e discese. Panorami ne ho visti pochi per via della nebbia, ma le suggestioni del bosco erano stupende. Si incontravano musei a cielo aperto, trampolini per acrobati, ma sembrava tutto abbandonato. Le tensioni rispetto al primo giorno si affievolivano piano piano, mi sentivo sempre più a mio agio. Su questo tratto ogni tanto sbucava un cane a caccia di tartufi e funghi, con il suo padrone.

Mi fermavo spesso ad osservare intorno a me. Nonostante la nebbia il paesaggio era lunare, incredibile. La cena è stata meravigliosa perchè ho potuto condividere e scambiare idee e pensieri con una ragazza che veniva da Firenze verso Bologna, anche lei sola, anche lei artista. E’ stata una serata molto piacevole, ci siamo raccontati tante belle cose scambiandoci emozioni e sensazioni.

Un museo d’arte nel bosco

Madonna dei Fornelli – Passo della futa 15 km

Cinque ore e qualche pausa sui prati. La prima parte era di quaranta minuti con salite ripidissime e poi una bellissima passeggiata tra vecchie strade romane, prati, laghetti e un panorama mozzafiato. Spettacolare. Lo zaino sempre più leggero e io sempre più in armonia con la natura. Le emozioni sono state molto forti, intense. Io e il bosco deserto, solo cinguettii e il rumore dei miei passi sulle foglie a terra.

Antica strada romana 187 a.c.

Passo della futa – San Piero a Sieve 22 km

In questo tratto ero teso. Dalla piantina si leggeva che un tratto di un km circa si faceva su un sentiero siglato EE espertissimo, quindi qui un po’ di paura c’era. L’idea di stare solo mi rendeva inquieto. Nel libro che leggevo si parlava di un sentiero arroccato. Ho scelto quindi il percorso per mountain bike con discese nel bosco, molto piacevoli. Poi ogni tanto sentivo voci dietro di me, non vedevo nessuno e pensavo ai cacciatori. Alla fine del sentiero ho incontrato 2 ragazzi che erano passati dal percorso di sopra e mi hanno detto che era molto soft. Nella vita incontri spesso bivi e scelte da fare, non sempre la via difficile è quella giusta da percorrere, bisogna fare delle scelte che portano alla stessa destinazione, ma con obblighi diversi. In questo caso ho scelto la strada facile, la strada del buon senso, perchè percorrere un sentiero solo e arroccato non mi faceva stare bene. Ho ascoltato il cuore, ho ragionato con la ratio ed ho trovato il benessere una volta decisa la via. Una scelta facile sapendo che il punto di arrivo era lo stesso.

Scultura naturale

Questa strada è stata lunga, sette ore di cammino con una piccola parte iniziale in salita e giù in picchiata fino alle colline toscane. Il vento gelido delle prime ore del mattino trasportava l’odore del mediterraneo, dei pini, delle colline Toscane. Il sole si faceva sempre più caldo. Emozionante.

poco dopo il Passo della futa

San Piero a Sieve – vetta le croci 19 km

Sette ore di cammino con tantissime soste. Vedere Firenze da lontano è stata l’emozione di una conquista più grande. Il mio passo era allenato, 20 km fatti in scioltezza. Non dico che la sera non fossi stanco anzi, al contrario, ero devastato, ma non tanto di fatica quanto di emozioni forti, dense. In questo tragitto ci si imbatte in tanti paesaggi contrastanti: dalle colline alle vette alte. Si sale e si scende continuamente, ma la stanchezza viene ripagata dai panorami travolgenti.

Sopra le nuvole

Vetta le croci – Firenze 18 km

Si riparte! Salite intense e ripidissime per la prima ora e poi tutto in discesa fino a Firenze. Cinque ore di cammino. Firenze sempre più vicina. Il traffico urbano e l’asfalto mi hanno stancato molto. Sono passato da Fiesole per un caffè, deviando e allungando. L’arrivo a Piazza della Signoria è stato bellissimo!

Ho provato un’emozione in tutte le sue forme: ridere, piangere, cantare, sgambettare.

Emozione pazzesca. Firenze

Conclusioni

Ad ogni arrivo in ogni alloggio, per prima cosa mi facevo una doccia, lavavo gli indumenti e uscivo a sgranchire le gambe per scaricare le schiena dal peso dello zaino. Passeggiavo per un’ ora circa, facevo la spesa per il giorno dopo: carote, finocchi, sedano, mandarini e acqua almeno 2 lt, poi tornavo e mi riposavo fino alla cena. Scrivevo, annotavo tutti i miei pensieri.
Sono partito impaurito! Il primo giorno mi dicevo: “Se non ce la fai, prendi il bus e torni”. Ora so che non era la paura della fatica fisica, ma l’idea di stare solo, solo con me stesso e con il bosco. Sono arrivato a destinazione con una carica incredibile, pronto a ripartire.
Al rientro a casa ho deciso di fare un cammino ogni anno, sia più breve che più lungo. Non importa la durata, ma quel che lascia dentro me. Ogni cammino è introspettivo, denso e irripetibile.

info utili per il cammino:

Prendete la guida ufficiale costa 10 euro e hai anche la mappa divisa in 7 parti 1:25.000 fantastica, la trovate a Bologna in Piazza del Nettuno oppure andate sul sito www.viadeglidei.it Sul web troverete tutte le info necessarie e utilissime.

Buon Cammino

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Una replica a “La via degli dei (tappe)”

  1. Super complimenti! Ho sempre nel cassetto di fare un giro per l’Appennino e cerco giusto articoli così per trovare come dove e quando. Bellissimo sia nel testo che nelle foto 🙂

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