Il gioco di ombre non è solo la proiezione di luce contro un oggetto, è anche un movimento. Quando andavo all’istituto d’arte, sezione fotografia qui a Pescara, mi divertivo. Una volta sviluppato il rullino al buio pesto, giocavo con la stampa. Giocavo con le ombre e non mi importava della perfezione della foto, non volevo riprodurre l’immagine sviluppata nella relatività. Giocavo sotto la lampada del proiettore con fogli di carta, la mano, o altri oggetti.
Questo gioco di proiezione scaturisce dal pensiero profondo che abbiamo dentro. Si tratta di immagini inconsce, a volte contorte perchè pensiamo in un modo, ma poi agiamo esattamente all’opposto. Proiettare su un qualsiasi oggetto il movimento di una mano o del corpo al ritmo di musica o semplicemente in silenzio, fa emergere emozioni contrastanti in base al tipo di supporto con cui viene proiettata la figura. Sfumature e prospettive possono suscitare emozioni divergenti. Quindi se proietto la mia mano su una parete bianca sicuramente l’emozione sarà diversa dal proiettarla su un ulivo.
Le emozioni spesso si incontrano: luci e ombre, felicità e tristezza, amore e odio, bello e brutto, bagnato e asciutto e tanto altro… gli opposti sono sempre presenti in ogni nostro pensiero.
Questa dualità si può mettere a confronto attraverso il disegno, la danza, la creazione di oggetti come la ceramica. Quando si lavora la creta con le mani calde, si impasta e si modella quello che passa per la testa perchè c’è un movimento perpetuo tra corpo, mente e oggetto. Questo movimento può generare delle ombre che a loro volta generano emozioni in lotta tra loro.
Proprio questi pensieri mi portano a elaborare un lavoro complesso, ma sicuramente notevole con la cyanotopia, dove oltre la chimica, vorrei inserire il colore. In attesa di avere le idee chiare per questo progetto, ho iniziato un nuovo taccuino ispirandomi alla luce e all’ ombra, al gioco di colore in bianco e nero, quindi agli opposti e alla dualità.
Quello che abbiamo dentro è la chiave per trovare la nostra strada ognuno con i propri metodi e i propri tempi, che poi esterniamo in maniera diversa. Io amo esprimermi attraverso la creatività. Una parola, un’ emozione mi portano a soluzioni concrete sia lavorative che personali che convergono poi nella stessa dimensione.
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