Ho sempre apprezzato tutta la musica, dal jazz alla lirica, alla pop. Un pò meno la Metal e molto la classica. Della musica classica ho sempre ascoltato tutto, con preferenze verso Chopin, sarà che mamma la suonava spesso. Dalla mia camera, arrivava un suono affascinante quasi malinconico, che solo Chopin sapeva comporre.
La malinconia entra nei pori di ogni cellula e, nonostante la musica sia molto piacevole, spesso trasporta verso un’ inquietudine avvolgente.
Per un periodo ascoltavo i Madredeus, un gruppo Portoghese e in quel periodo il mio umore era sempre sotto tono, triste, poco gioioso. Ascoltavo solo loro… fino al giorno che ho cambiato registro.
Il mio nuovo registro in questo 2020 è la musica come terapia. Ci sono diverse tecniche e autori, ma non voglio entrare troppo in merito, sono ancora lontano per parlarne. Ne parlerò a livello emotivo.
In questi giorni sto ascoltando molto Mozart.
Ma Mozart sapeva quando componeva il bene che faceva?
Molti studi affermano che la sua musica aiuta piante e animali a crescere e produrre di più. E, come le piante, anche gli esseri umani.
In effetti ascoltando Mozart, allegria e serietà si affacciano alla mente, si affievoliscono i pensieri negativi e ne affiorano altri. Una vera e propria medicina contro la depressione.
Eppure io ho sempre ascoltato musiche opposte. Allora la mia mente elabora, gioca come in un teatrino.
Mozart Vs Chopin
M: “Ehi tu… già solo il nome Chopin mi si addormenta la pianola…”
C: “Ecco ha parlato colui che ha un nome infinito… Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart tempo che lo dici e tutta la platea si è svuotata…”
Beethoven insieme agli altri colleghi si guardano nella platea. Chi ride e chi annuisce.
M: “Senti coso, i tuoi notturni non li scolta nessuno, si addormentano tutti prima…”
Chopin si irrigidisce e prende la sciabola, la punta al naso di Mozart: “ Non osare dire altro”… e nel frattempo gli stacca la parrucca.
Mozart con lo scalpo diventa rosso, suona un suo pezzo, gli animi si tranquillizzano, raccoglie la parrucca e se ne va.
Ecco mi sono immerso nei miei pensieri duplici, tra emozioni di pace e di aggressività.
Vince la musica.
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