Ogni anno mi scrivo una lettera facendo un resoconto dell’anno trascorso. Rifletto sull’ insegnamento che ho tratto e come posso migliorarmi nel nuovo anno. La lettera è personale, intensa e ricca di emozioni belle e brutte. Valuto le esperienze che in qualche modo ci migliorano. Scrivo quello che ho vissuto nell’anno che si conclude, ma soprattutto esprimo in parole sogni e aspirazioni del nuovo anno, prestando attenzione a come impostare i desideri e gli impegni. Ogni frase va scritta nel minimo dettaglio, per non dimenticare nulla. Una lettera d’abbondanza va elaborata in modo da migliorare il proprio percorso di vita. La lettera, una volta scritta, me la rileggo a mezzanotte o giù di lì, per poi bruciarla, non la conservo perchè quello che ho fermato sul foglio si trova nel cuore.
Quest’anno ho ripreso a sfidarmi con nuove tecniche e formati dopo una pausa di lunghi anni di incertezze e confusione. Le nuove opere e i gesti da me utilizzati si avvicinano a dei lavori fatti nel lontano 2000 ed ispirati all’eclissi, forme tonde che richiamano il numero zero.
Questa Expo l’ho installata nel 2001, nel laboratorio di mia sorella Elettra Cipriani a Roma vent’anni fa quando ero molto più giovane…
Si tratta di circa venti opere tra cui c’è la più grande che misura 100×100. Tutte le altre misurano 40 cm di diametro perché sono tonde ed ispirate all’eclissi vista in Bulgaria l’anno precedente.
La mostra era tutta illuminata a candele, la sensazione di tramonto trasportava e si osservavano le opere molto da vicino, la luce era particolarmente calda.
Le opere lasciano immaginare il sole nascosto dentro ognuno di noi. Il cerchio, lo zero, racchiude tutto al suo interno, ma fuori c’è un mondo immenso che ci attende.
Buon anno a tutti.


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