
Da quando è morta mamma non ho più festeggiato il mio compleanno come ai tempi in cui vivevo a Roma, quando ero preso da mille pensieri, a volte inghiottito in abissi torbidi e turbolenti.
Vivo in Abruzzo ormai da otto anni e, come dicevo, non ho più festeggiato come quando ero a Roma: feste di ogni genere, di giorno, nel pomeriggio e serali. Ricordo con nostalgia le feste a Villa Panphili, per le strade di Roma o semplicemente in casa. Non aveva importanza se c’era il sole o la neve. Inoltre ogni festa aveva un tema, ed era sempre divertente, spensierato e, a tratti, immaturo. Ad ogni festa preparavo dei premi che si vincevano ai giochi, regali che preparavo e donavo agli invitati…sono sempre stato generoso, forse narcisista per alcuni, ma l’ho sempre fatto senza pensare che potesse essere un modo per attirare l’attenzione. Le feste erano numerose, ma poi, concretamente, ero sempre solo. Chiuso tra me e me. All’improvviso sentivo che dovevo partire e così prendevo un aereo e andavo. Naturalmente il viaggio era anche e soprattutto interiore. “Paolo ma dove vai così da solo”. Frasi che continuo ancora a sentire. Riuscire a stare da solo non è facile, per molti è impossibile, io invece ho più difficoltà a stare in mezzo alle persone.
In questi ultimi anni ho festeggiato con poche persone, ho condiviso l’essenza, con pochi affetti, per via della lontananza. Lo scorso anno, come questo, festeggeremo tutti rinchiusi come topi, avremo solo i nostri cari più prossimi. Sono compleanni semplici, ma pieni di amore e ringrazio, per questo, ringrazio di esserci ancora, e di poter dire cinquantatre!!!
Tanti auguri a ME!
Rispondi