Si è appena concluso un weekend ricco di emozioni, fatica e rilassamento.
È iniziato tutto con l’open day di Miricreo a Montesilvano, l’associazione che ha aperto le
sue porte per mostrare le attività e le zone artigianali.
La zona tessitura, la zona falegnameria, la tipografia con i caratteri mobili, il drum circle, il teatro e infine me, ma non per forza l’ultimo. Ho fatto attività esperienziali giocando tra movimento suono e corpo. Il corpo è un segno grafico.

La domenica è stata un pochino più impegnativa e molto faticosa a livello corporeo e anche mentale. Abbiamo allestito sui prati la possibilità per 180 bambini di disegnare liberamente o giocare con la creta, bambini liberi nelle loro espressioni.
La difficoltà maggiore è stata nel far comprendere ai genitori che creare non è per forza esternare un oggetto finito e che si può tranquillamente lavorare sui prati senza necessariamente avere banchi e attrezzi specifici.
“I bambini per terra si sporcano” questo mi sono sentito dire, per carità ognuno educa i figli come vuole e sicuramente è un riproporre quello che i genitori gli hanno insegnato, bisogna, però, imparare a cambiare le regole del gioco per portare benessere al proprio quotidiano. Siamo troppo selettivi e controlliamo in continuazione ogni cosa che ci circonda, in realtà bisogna farla accadere e di seguito gestire le emozioni in maniera armoniosa e non critica. Mi ricordo che quando ero piccolo giocavo nel fango, mi arrampicavo sugli alberi, giocavo con la fantasia inventavo e mamma non mi ha mai detto di non fare questo o quello, al massimo mi diceva di stare attento a non farmi male, ma anche lì, se mi faccio male la prossima volta saprò che dovrò stare attento. Le esperienze vanno vissute.
La fusione con la natura è fondamentale per tutti.
Comunque è stata un’esperienza molto interessante, arricchente faticosa sì, ma mi ha permesso appunto di osservare da un’altra angolazione comportamenti differenti per ogni tipo di persona. Ogni genitore ha avuto un comportamento completamente opposto o diverso dall’altro e questo lascia aperta ogni possibilità.
Il mio pomeriggio è proseguito nel lavorare in giardino a contatto con la natura mettendo in ordine il mio spazio esterno, e così mi sono messo a sistemare le mie rose e il mio orto.
I gatti come sempre sono ottimi giardinieri.
Ho concluso la giornata con il didgeridoo di Marco Ferrante, un suono che ha ripulito l’anima da tensioni, emozioni di questo periodo lavorando nel qui e ora in un contesto olistico familiare.
Ringrazio me e le persone che mi hanno accompagnato in questo weekend per le nuove esperienze e nuove possibilità lavorative.
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