Come gestisci il tempo davanti allo schermo per te stesso?

Dal mio mondo ADHD, la tecnologia ha sempre avuto un fascino magnetico. Ma quel fascino, a volte, diventava un labirinto.

Con i videogiochi tiravo fino all’alba, dimenticando persino di mangiare. Era come vivere in apnea digitale. A un certo punto ho capito che, per stare bene — con la mente e con il corpo — avevo bisogno di confini. Così ho creato il mio sistema: timer, rituali, pause consapevoli. Quando mi accorgo di esagerare, non ci penso due volte: elimino le app che mi risucchiano come demoni. Perché sì, le soluzioni creative esistono. Ma bisogna volerle davvero.

A volte è difficile “mantenersi”. Si diventa ossessivi, compulsivi, ripetitivi. Si passa da uno schermo all’altro, e tutto questo nella mente sembra normale.

Ma è una normalità che consuma energia. Ti è mai capitato di sentirti scarico, anche se sei disteso sul divano? Distratto, anche nel silenzio? Succede perché la mente continua a cercare stimoli, come un radar impazzito.

Prova a sdraiarti dieci minuti al buio, anche in pieno giorno. All’inizio sarà strano, ma col tempo imparerai a staccare. A non essere impetuoso come il vento.

Tu come ti relazioni con la tecnologia?

Crea. Disegna. Danza. Respira. La quiete non è noia. È spazio per ritrovarti.


Scopri di più da Paolo Cipriani Arteterapeuta

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.